sabato 23 febbraio 2008
Nutrimento
"Il nettare è il nutrimento degli Dei. E noi siamo quel nettare industriosamente prodotto dalle api del potere".
Che il nutrimento sia l'elemento primario affinchè la vita prosperi su questo pianeta è un dato di fatto.
Quello di cui non ci si accorge è l'inutilità delle abitudini alimentari: diete, regimi (già il termine dovrebbe mettere in allerta), disturbi, grasso, magro.
Come il sesso, il cibo in quanto artefice della possibilità di vita è uno dei pilastri della società del consumo, e causa dunque della decadenza del consumo nello spreco e nel rifiuto.
La società scandisce i ritmi del nutrimento obbligandoci a diete per un giusto apporto calorico. Balle. La società ci impone il rito della colazione per giustificare la produzione di caffè e l'allevamento di mucche (burro dei cornetti, latte ecc.). Ci impone la pausa pranzo rigorosamente fra le 12.30 e le 14 (in Italia, poi l'orario cambia con lo spostamento di fuso, ma il risultato no). Primo, secondo, contorno, dolce, frutta. Poi abbiamo qualche altra pausa pomeridiana, la merenda. Finalmente la cena.
Il nutrimento diventa rituale, per non parlare dell'enorme spreco che avviene in determinate cerimonie. Suvvia, possiamo permetterci qualche spreco, si fa festa, non possiamo mica infilarci tutta la vita in un morigerato comportamento ligio e bigio.
Ma la festa non è più un rito bensì è diventata la giustificazione dello spreco: non è più una festa della mente e dello spirito, ma un reiterato consumo prestabilito per determinate occasioni. E questo è il sistema che racchiude l'essere umano, non l'atteggiamento di evitare lo spreco di energia.
Così facendo l'energia viene esplosa non nel momento in cui è in esubero, ma quando è dettato dal sistema, generando così debolezza e perdita di sacralità del rito.
Mangiare serve a mantenere il corpo saldo e vigile. Il digiuno ci permette di accorgerci di quanto è privo di valore gustare il cibo e le sue infinite varietà. Il menù va bruciato. Ciò che vediamo dentro al piatto non è altro che agglomerato di molecole e sostanze chimiche prive di gusto in sè.
Il sapore rende servo l'essere dell'appetito. Genera dipendenza. Cani Pavloviani.
Successivamente affronteremo il tema del bello legato al corpo e al nutrimento, e l'inutilità di una società fondata sul valore del corpo macchina, ostentato a modello di superiorità della razza dei belli. Nazismo.
Ma per concludere il discorso, è importante rendersi conto dell'inutilità delle varianti alimentari dispiegate in altrettanti svariati supermercati.
Per sostenersi bastano acqua, pane, e altri alimenti primitivi possibilmente evitando di produrre più rifiuti di quanta energia abbiamo immagazzinato dal consumo del cibo.
La bistecca succosa è solo una proiezione di miliardi di proteine raggomitolate fra loro. E noi siamo le proteine di questo universo, ingrassate a dovere per cibare chissà chi.
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