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martedì 15 aprile 2008

Italia sì, Italia no

Eccoli lì gli Italiani: tutti a piangere.
Eccoli lì gli italiani: tutti a godere. E viceversa.
Eccoli lì a insultre gli avversari che votano bene, che votano male, che non votano.
Eccoli lì ognuno trincerato dietro la propria superba visione delle cose.
Eccoli lì i giovani italiani, i romanisti della politica europea: se perdi chiagni e rosichi, se vinci chiagni e te ne fotti.
La politica da stadio, urlata, insultata, mai compresa, tifata.
Che poi cambia qualcosa? Puoi incitare, tirare monetine, accendini, sventolare le bandiere ma tanto chi gioca sono undici contro undici e tu al massimo puoi caricare un celerino, uno steward o accoltellare l'altro piuttosto che accogliere.
Miriadi di delusi che da domani continueranno ad amare il proprio ego, e viceversa.
Cambiati prima di cambiare. Ricordati di non vivere questa vita.

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