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mercoledì 4 giugno 2008

La sclerosi delle idee - Dov'è la Sapienza?

Quoto in pieno quanto segue


La sclerosi delle idee è quel processo “laicamente” moderno, che confonde gli ideali, i principi sapienziali, il “logos”, con gli idealismi (che ci piace definire come gli aborti degli ideali) e che, in loro nome, scatena guerre, contrabbandandole per operazioni pacificanti.
La sclerosi delle idee è quella di coloro che (a destra, o a sinistra, o al centro) pensano ancora che un fatto, perché non diventi un orrore, sia sufficiente “rimuoverlo” dalla storia o interpretarlo e inquadrarlo fra le conseguenze inevitabili.
La sclerosi delle idee è quella di coloro che “non cambiano mai idea” e pensano che il colore politico faccia essere una persona più sapiente di un’altra (infatti, per dimostrare tale sapienza ci si spranga a vicenda e ci si vendica delle sprangate ricevute in una faida perenne, in verità non molto dissimile da quella che caratterizza le cosche mafiose).
Alcuni amano le faide, amano gli estremismi e gli oltranzismi, godono a dismisura nel vedere i conflitti verbali e aizzano l’odio fra gli esseri umani. E questo accade non solo fra le tre razze peggiori che affliggono il mondo attuale (i politici, gli ipocriti, i fanatici), ma anche tra coloro che, ahinoi, pretendono di occuparsi di spiritualità.
C’è spesso qualche spirito agreste che, non so assolutamente per quale ragione, si diverte a mettere zizzania tra persone che si interessano di cose simili anche se da prospettive diverse. Tali anime frustrate, sono forse le stesse che si mettono a guardare gli incidenti stradali sperando di vedere il sangue e che, quando vedono che la persona investita si rialza, ci restano male.
Perciò, una volta per tutte, vorrei chiarire che:
1) Quale presidente di questa associazione, non sono nemico di nessuno, e credo di poter associare in tale dichiarazione tutti i collaboratori di Simmetria. Però… lo ammetto: ho amici che hanno posizioni fortemente evoliane, altri che le hanno reghiniane, altri che sono “guenoniani” d.o.c., altri steineriani, altri gurdjeffiani, altri ancora che sono fortemente “colorati” a destra ed altri che lo sono perfino a sinistra; conosco “oltranzisti” cristiani e oltranzisti “pagani”. Conosco esponenti della massoneria, martinisti, kremmerziani, ecc.. Con la maggior parte di costoro ho sempre avuto rapporti cordiali anche se questo non vuol dire che condivida le idee di ognuno di loro, né pretendo che condividano le mie. Credo che le idee (non gli idealismi) di ogni uomo, quando non diventano una ragione per aggredire le idee di un altro, o per disprezzarne il lavoro, siano sempre rispettabili anche se non sempre condivisibili. Simmetria ha una sua linea editoriale e didattica e accetta tutto ciò che non entra in collisione polemica con tale linea.
2) Non “appartengo” a nessuno schieramento ideologico politico. Ricevo continuamente e mail, circolari, proposte di aggregazione da parte di esponenti politicizzati o inseriti in varie frange esoteriche e non. Purtroppo non riesco a far capire che essere “tradizionalista”, per quanto mi riguarda, non vuol dire essere politicamente né settariamente schierato.
3) Considero una colossale perdita di energia andare a far guerre a coloro che la pensano diversamente da noi. Per cui esportare “democrazie” o nazionalismi, o liberismi o comunismi, o esoterismi ad alto o basso prezzo, mi sembra un processo animato dalla stessa “sclerosi” di cui parlavo prima.
4) Simmetria, come detto in altri editoriali, non ha nulla da esportare e rispetta profondamente le idee di tutti. Trovo stressante dover ripetere questa banalità in quasi ogni editoriale (vedi il precedente) ma, a quanto pare, quando uno non “appartiene” a qualche schieramento, trova sempre un sacco di gente che ha bisogno di immaginare in quale fazione si milita e ti attribuisce …pensieri, parole, opere e ovviamente… omissioni, intenzionalmente perniciose.
5) Considero ugualmente una colossale perdita di energia quella dei moderni cagliostri, che si fronteggiano in guerre astrali dichiarate o occulte, tese a pompare gli eghi dei guerreggianti e a deprimere la Coscienza e il vero amore di quella Sapienza che ogni settarismo vorrebbe tenere in ostaggio.
Per tale ragione pregherei tutti coloro che “ci godono” nello sperare che all’interno di una struttura apartitica e aconfessionale come Simmetria compaiano delle velleità settarie o facinorose di qualsiasi colore, di desistere da questa speranza.
Se tali persone si augurano che io mi scoraggi posso solo confermare (e spero che ciò faccia loro piacere)… che, da tempo immemorabile, sono ormai abbondantemente scoraggiato; per cui il riscontrare ulteriori dimostrazioni di sclerosi delle idee e di sciattoneria, in questo mondo sciattone e sclerotico, non può far altro che confermarmi nella mia limpida disillusione e nel mio antidemocratico scoraggiamento.

Con affetto sincero e pazienza
Claudio Lanzi
Da una risposta al lettore
che io sappia La Sapienza, ormai da una cinquantina d’anni, è in terapia intensiva al vicino ospedale universitario Umberto I° (con il quale confina). Le sono state riscontrate tracce di stupri collettivi (pardon, dei collettivi), rettor-coliti politico-ulcerose, bronchiti per eccesso di Odifreddi (quando tossisce fa Haack e quando starnuta, invece di etcì, a volte fa Ecò), e così via. Ma poiché in tale ospedale nessuno vuol prendersi la responsabilità di staccarla dai robot-tomizzati che la tengono in vita artificialmente, ci si affida ormai ai noti e famigerati protocolli terapeutici. Le vengono perciò applicate, tre volte al giorno, prima e dopo ogni telegiornale, delle pomate di dettami costituzionali, delle flebo massicce di laicità, una intera batteria missilistica di supposte di democrazia, delle efficaci purghe di conflitto etnico e di sviluppo biosostenibile, e infine, meraviglia delle meraviglie, dei blandi clisteri di transessualità.
La poveretta, ovviamente, sta morendo ma non glie ne frega nulla a nessuno.
Quello che conta è il mantenimento delle baronie, è la riduzione dell’Università ad un trampolino di lancio per escalation politiche, è la spartizione di posti e di finanziamenti, è l’occasione per laureare “ad honorem” il comico o il giornalista in linea con questa potente “fucina” di ignoranza. Caro lettore: tu speri che cambi? Boh? Io me lo auguro ma non ci credo.
Però mi piace ricordare che la parola Università dovrebbe essere connessa alle seguenti altre:
Universo, universali, universalità, uno. Ma stiamo scherzando?

CL

2 commenti:

Anonimo ha detto...

oramai non scrivi più, scopiazzi!
si, l'ho scritto proprio con la "i"!

Casal Paterson ha detto...

basta che non metti una altra C.

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