FOTO

domenica 14 settembre 2008

Uccidi l'Immagine

"Appendi al chiodo, e lasciaci una buona immagine di te"
 
Ribaltiamo questa visione: appendiamo l'immagine al chiodo e lasciamo trasparire l'energia, quella vera, l'unica che possiamo cogliere con lo spirito e libera da ogni costrutto della mente borghese.
Piano piano, non corriamo troppo.
Uccidere la falsa personalità signica uccidere l'immagine che si sovrappone, anzi che sovrappongono i nostri educatori e poi continuiamo a sovrapporre noi stessi, alla realtà
Realtà che comprende anche noi stessi e gli altri, nonchè le idee. Andiamo sul pratico: quando ci piace qualcuno, ci piace l'immagine che gli lasciamo assumere nella nostra onda emotiva. E' facile dopo qualche mese iniziare a detestare la prigioniera immagine che ci stiamo costruendo dell'altro, ma anche di noi stessi. L'immagine frutto della nostra mente borghese ci distrae e ci allontana dal renderci conto di cosa abbiamo di fronte e dentro di noi.
Secondo gli antichi Yaqui, l'immagine può essere dribblata, così come tutto il costrutto della realtà ingannevole e dispensatrice di dolore e proprietà e possesso. Basta usare alcune tecniche con cui è possibile spostare la concetrazione verso un altro tipo di attenzione: ciò porta alla scomparsa di questa realtà virtuale (perchè voluta da mamma mente) così come può accadere usando allucinogeni o nel sogno.
Farlo con le droghe è pericoloso, in quanto al solito la furba mente ci porta alla dipendenza e alla morte successiva. Molto meglio arrivarci solo con le proprie forze, no?
 
Quanto è pericolosa la fede nelle immagini è fatto storico (iconoclastie) e riprovevole: guardate la società odierna malata di immagine, cosparsa di immagini di esseri rapiti delle loro presunte essenze. Era vero quindi, come pensavano i selvaggi, che le foto piano piano rubano l'anima dei soggetti. Più l'immagine del soggetto è svenduta, più perde di significato. Dorian Gray insegna: la dannazione dell'esteta, di colui costretto all'eccessivo snaturamento dell'immagine, porta alla perdita dello spirito.
Tutti ti credono essere quella immagine, tutto il giudizio ruota intorno a questa apparenza.
Ma se riuscitamo baroccamente a tirar fuori dal corpo la nostra essenza, ci ritroviamo soli nella realtà a contemplare l'essenza spirituale che indissolubile ci può legare verso la libertà.
 
Ma come fare a vincere in un mondo accecato dall'immagine? Iniziando a VEDERE piuttosto che guardare, e a fissare l'attenzione verso altro.
Allora avete ucciso il legame fra la mente e l'immagine? se così possiamo procedere oltre.
 
Uccideremo nel prossimo intervento un po' di presunzione, legata all'immagine che abbiamo di noi stessi. Nel frattempo attendo vostre considerazioni, possibilmente firmate.

Da "survivor", l'apoteosi letteraria della critica all'immagine:

Realizzi che la gente fa uso di droghe perché è l'unica vera avventura intima che le rimane nel suo mondo fatto di vincoli temporali, leggi, ordini, e limiti dati dalla materia. È soltanto con le droghe o con la morte che vediamo qualcosa di nuovo, e la morte è un po' troppo definitiva.

Realizzi che non c'è ragione di fare nulla, se nessuno ti guarda.

2 commenti:

Eluz84 ha detto...

Ho ucciso l'immagine... Mi è rimasto solo il "ricordo" della ME passata...Aspetto indicazioni su come procedere oltre...
P.S.: non sono d'accordo sulla storia della morte e dell'uso di droghe come uniche avventure intime rimaste...C'è ancora e sempre la masturbazione! :)
Buona giornata!

Casal Paterson ha detto...

droga naturale

Cerca nel blog