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lunedì 30 marzo 2009

FREE LOVE - getta l'etichetta.

La nutria si nutre, l'ameba ama, il lama anche ma senza apostrofi rosa: non bacia, sputa. Il surreale dispositivo piazzato nelle teste di ognuno può essere innescato per fare in modo di detonare, sconnettendo i legami dalla mente borghese. Ma pochi riescono a far partire il conto alla rovescia.
La visione surreale permette di sovvertire l'ordinaria realtà, acciocchè la morbosità dei legami svanisca.
L'attaccamento non è dannoso di per sé, è l'accidente morboso che distoglie l'amore dall'oggetto convertendolo in possesso. In cotal modo, l'attaccamento morboso genera tutta quella serie di ignobili sentimenti atti a convertire energie necessarie alla consapevolezza, in nutriente pasto per la mente borghese.
Il nomadismo pregnante il surreale, invece, permette di sfruttare al meglio la propria consapevolezza, gestendo i rapporti fra organismi in modo che non si creino vincoli di potere e umiliazione, latrocinio e sfruttamento, pornografia e prostituzione, denaro e gareachicel'hapiùlungo. 
La visione surreale, come un getto di acqua calda, scolla dai contorni delle cose le etichette pregiudizievoli, permettendo ad ognuno la libertà di essere ciò che è in un determinato momento. La conservazione più dura da abbattere è certamente quella di togliere il barattolo di vetro che costringe la nostra energia marmellatosa in un determinato formato.
La dicotomia corpo e spirito sembra farci intuire che possiamo "essere" anche a prescindere dalla forma predeterminata dal DNA. Evitiamo di farli entrare in conflitto, ma armonizziamoli. 
Orbene, il corpo lo spirito generano emozione, sensazione, ecc. Evitiamo di pensare che uno sia sottoposto all'altro. Sono una duale e incontestabile necessità relazionale.
Sottovalutare il corpo porta a negarsi il piacere dei sensi e a definire dei peccati. Sottovalutare lo spirito porta a edonismo sfrenato e al sonno voluttuoso.
Se fossimo solo puri campi energetici potremmo certamente penetrarci senza dolore, ma forse anche senza piacere. Se fossimo solo corpo probabilmente non avvertiremmo, quali zombie, alcuna sensazione.
Allora perchè discriminarli? Togliendoci dalla testa la presunzione di essere corpo e di essere intelletto puro, potremmo relazionarci all'altro senza timori, e staccarcene senza sensi di colpa.
La chiusura borghese agli altri, o peggio ancora il ritirarsi in casta vita solo con l'altro equivale al continuare a mangiare per sempre uno stesso piatto di pasta, a bere per sempre una stessa bevanda, a leggere continuamente lo stesso libro.
Ma il torpore borghese ci costringe ad evitare i legami ampi e ad imporre un vincolo di potere verso l'altro in modo che sia il mio servo esclusivo; in tal modo la presunzione aumenta poichè io mi sento l'unico vero depositario dell'affetto verso l'altro, sia esso un figlio, un padre, un animale, un discepolo, un maestro; e per ultimo, una persona con cui decido di trascorrere gran parte delle mie giornate per non si sa qual contratto stabilito nel momento in cui fra i due è calata una certa intimità tale da approfondire il contatto fra  i corpi, come se per entrare nel mondo dell'altro sia assolutamente necessario stabilire questo accordo mentale per cui: i nostri mondi interni possono comunicare perchè c'è stata una attrazione sessuale e intellettuale che ci ha portato a confondere il mio corpo con il tuo cosicchè io potessi provare piacere alla tua presenza.
Questa enorme sciocchezza porta così la persona a cercare un unico altro da sè per sostenere di essere felice e in grado di aprirsi. E con questa scusa si preclude il piacere di vivere in armonia totale con tutto il resto del mondo. 
Una volta chiuso il lucchetto, l'unica chiave in grado di riaprirlo è quello della separazione.
Se non ci fosse motivo di chiudersi, se tutti fossimo in grado di aprirci senza l'inutile bisogno di affondare nel corpo per avere una certa intimità, vivremmo la vera comunione, e saremmo in grado di pasteggiarci gli uni gli altri diffondendoci senza dolori.
Altrimenti, continuiamo pure a farci del male.




L'umanità, con tutta evidenza imperfetta, non ha ancora concluso il suo ciclo evolutivo. In un prossimo futuro, magari solo per comodità, i genitali dei due sessi saranno al posto oggi occupato dalla testa, e le bevute, sempre meno necessarie, le faremo sotto la cintura. Il che consentirà a giovani e meno giovani di incastrarsi a dovere senza preliminari romantici e senza quel defatigante armeggiare con cerniere lampo e bottoni. In altre parole, gli umani saranno in grado di stabilire quello che Forster chiamava “un semplice contatto” aspettando che il scatti il verde al semaforo, in coda al supermercato, sulla pance di una sinagoga o di una chiesa. Tanto il brutale “fottere” quanto il più delicato “fare l’amore” lasceranno il posto alla “capocciata”, e a frasi tipo “Oggi passeggiando per la Fifth Avenue ho incrociato una bona pazzesca, e le ho dato una bella capocciata”.

“L’aspetto sorprendente di questa evoluzione culturale è che i luoghi proibiti dove si daranno convegno i peccatori(sbottonandosi la patta o calandosi le mutande per fare due chiacchiere come si deve) non saranno più i bordelli, o casini che dir si voglia, ma le biblioteche, sotto costante minaccia di chiusura ad opera della Buoncostume letteraria. E la nuova malattia sociale sarà l’intelligenza. Quando tutto questo accadrà, ricordati che per la prima volta lo hai letto qui.”

La versione di Barney

3 commenti:

Eluz84 ha detto...

Ma fammi capire, tu conosci davvero persone convinte di essere corpo o intelletto puro??? Credo che questa dicotomia sia stata ormai superata da tempo... E poi, ancora con la storia che chi ama vuole fare della persona amata uno schiavo???? Ma quando mai!!! E se ancora qualcuno dovesse ragionare in siffatta maniera(!!!), "l'amato" (sia esso figlio, fratello, compagno) potrebbe sempre scegliere di staccarsi da chi lo ama in modo tanto "esclusivo"! Per quanto riguarda la scelta che reputi influenzata da torpore borghese,io credo invece che ognuno agisca secondo la propria natura e secondo il proprio odo di vedere e sentire le cose. Cioè: se io amo qualcuno e ho voglia di far l'amore(romanticamente) o fottere e farmi fottere(brutalmente) solo dal lui in questione...Evidentemente mi piace a tal punto che tutti gli altri perdono il loro potere sessuale attrattivo su di me. Ma questa è una visione molto soggettiva. Differentemente TU puoi amare il mondo intero e congiungerti con esso senza alcun problema. Non sarò certo io a giudicare "immorale" la tua scelta!(questo sì che èun concetto borghese)! Ognuno fa quel che vuole, secondo i propri desideri e le proprie esigenze. E decidere, anzi SENTIRE di voler amare solo UNO con corpo e mente, non vuol dire chiudersi in un rapporto morboso e lasciare fuori il mondo che ti circonda. Un'ultima cosa: qual è la sciocchezza? Che io possa trarre piacere dalla vicinanza intellettuale e carnale di qualcuno??? Bu.
P.S.: spero di non esserci quando i genitali saliranno di grado riuscendo a conquistare la vetta del nostro corpo... L'incastrarsi senza i preliminari romantici, senza la foga di sbottonare pantaloni e camicie non mi attrae per nulla...

xtravaned ha detto...

azzz:))

Eluz84 ha detto...

...sono stata troppo prolissa...? :P

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