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martedì 7 aprile 2009

Che cos'è l'abruzzo?

Cosa è l'abruzzo? o gli abruzzi? non ho mai capito quanti sono. Forse al singolare, tranne negli anni bisestili, gli abruzzi.
Dunque, cos'è l'abruzzo per un romano? è un fratello, un cugino strettissimo, collegato da un trafficato cordone ombelicale chiamato a24. Roma, castelmadama, tivoli e poi via verso avezzano, viadotto del torano e lì la scelta fra l'aquila Teramo e Chieti. Cosa è l'abruzzo se non quel verde che manca al romano? l'appennino col sirente, il gran sasso, Teramo con ivan graziani, avezzano col pronto soccorso che conosci meglio di quello del pertini. I mille paesini che ogni estate vengono invasi da uniformi beige, il fruttivendolo col panettiere incorporato, con cui accordarsi per la spesa di una settimana di campeggio; il macellaio furbo che ti ammolla più cosce di pollo del dovuto.
Cos'è l'abruzzo per un romano e anche scout? E' il posto in cui montare la tenda una volta al mese, e poi due settimane intere l'estate. E' il posto dove torni into the wild, anzi indu de uaild, un po' più burino. E' una spianata in cui terence hill col suo cavallo si trasformava in Trinità. E' anche la pista da sci per chi sa sciare.
Ecco questo è l'abruzzo per un romano, e tante altre cose, l'odore di campo e legno bruciato, quei mille paesi coi nomi anagrammabili, arsoli, carsoli, roccaraso...
E poi vai più in là e trovi L'Aquila e Paganica nomi sentiti migliaia di volte durante l'infanzia, ultimi segnali di vita della "Provincia" vera, sana, testarda e dalla scorza ustionata dal sole. Paganica, la terra dei cocciolone, la terra dello zio.

Ora per tutti questi motivi mi rendo conto che l'abruzzo è nel dna, ed è ora di dargli qualcosa in cambio. Senza fretta, senza protagonismi, con calma.
L'Aquila, il potere, Castaneda. Tutto torna.

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