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venerdì 10 luglio 2009

Il mito, secondo me



Esistono i miti? Cosa sono? Cosa è un personaggio mitico? Cosa sono oggi i miti?

La morte di personaggi pop ci mette davanti a queste e molte altre domande. Un uomo ha diritto a diventare mitico? O è semplicemente un uomo? Cosa dà la dignità di mito? E poi i personaggi della mitologia sono esistiti veramente?

Cosa è il mito secondo me?
Che poi non è un secondo me del tipo che mi sono inventato qualcosa... è il frutto di altre idee che ho messo insieme, lungi da me voler dimostrare qualcosa di mio.

Non avendo voglia di riempire la discussioni di notarelle biografiche, introduciamo le varie fonti.

Propp, Eliade, Van Gennepp e quanti altri trovate citati qua
www.ilportalino.org/lat-mito.htm
http://www.ilportalino.org/lat-teoria.htm
http://www.ilportalino.org/lat-iniziazione.htm

Per farla breve, in qualsiasi parte del mondo noi nasciamo, "per natura" siamo portati a creare una mitologia. Esiste dunque una sorta di "grammatica universale" attraverso cui esprimiamo e decliniamo una mitologia. Questo finchè facciamo parte di una civiltà con una mentalità adolescenziale (ad oggi i miti sono i protagonisti della vita dell'adolescente) che permea determinati personaggi di caratteristiche topiche e ricorrenti.

Di civiltà in civiltà, cambiano i nomi ma le caratteristiche dei personaggi mitologici restano pressochè invariate. Questo è probabilmente dovuto dall'esigenza dell'inconscio collettivo di esprimere le immagini archetipiche di cui è permeato.
Anzi, è più che probabile che l'inconscio collettivo si esprima per archetipi, nel senso più Jungiano del termine.

Cosa generi questo IC è tutta un'altra questione che lasciamo a chi ne ha competenza.
E' chiaro che chi conosce il modo di muovere i fili degli archetipi, è in grado di risvegliare in noi desideri e immagini che non sono presenti alla nostra normale attività cosciente (vedi messaggi subliminali), imprimendoci ordini in maniera ipnotica.
In una tribù del nord europa bastava evocare il potere di Thor per innescare il timore connesso alla sua attività "mitologica".

Ogni personaggio mitologico (ma non solo: ogni situazione mitologica) riassume in sè caratteristiche umane e cui l'uomo ambisce.

Ma chissà che non sia esistito nel passato un uomo talmente potente e scaltro da essere considerato da tutti un dio nell'arte della guerra. Che magari ha lasciato al figlio o al suo pupillo le stesse facoltà per cui era venerato, creando una successione e donando il suo nome all'immortalità (così come succede per molti supereroi dei nostri tempi).
Per i popoli dell'epoca, il signor Ares diventa talmente popolare da assurgere ad archetipo proprio perchè riassumeva in sè le caratteristiche dell'archetipo.

Nel mondo moderno tutto questo non è più possibile o quasi, almeno per gli esseri viventi. Elvis Presley ha assunto in sè tutte le caratteristiche del personaggio mitologico, circondandosi anche di simboli che ne hanno confermato la sua appartenenza alla sfera del "mito solare" (El-vis, Menfi, sun records, graceland, Priscilla..). Eppure era un uomo. Per questo se lo vediamo con una mentalità razionale, l'uomo Elvis diventa vittima del Kitsch. Ma dentro di noi scorre qualcosa che ce lo rende un Mito.

Così come incarnazioni del mito sono i personaggi delle moderne mitologie, siano esse romanzi o film o serie TV. Perchè nel creare letteratura, spesso creiamo personaggi sfruttando il patrimonio archetipico dell'inconscio.

Tanto che la mia idea costante è che se scomparisse l'attuale società per via di qualche cataclisma, e i nuovi abitanti del pianeta (in un nuovo stadio primitivo dell'uomanità), tra qualche anno trovassero sceneggiature e copioni oppure riviste di gossip e dvd (sperando sappiano accendere il lettore), inizierebbero a venerare Giunone-Angelina, Horus-Locke, Ulisse-Desmond, Fauno-Berlusconi...

La mitologia che va per la maggiore ad Hollywood, ad esempio, è quella Egizia. Tanto per tornare al culto solare, così caro ai massoni.
Fate caso a quanto sia ricorrente l'Egitto nelle produzioni cinematografiche, sia in maniera implicita che esplicita.



Fate quindi molta attenzione quando guardate qualcosa di apparentemente innocuo: aprite gli occhi! (non quello di Horus-Sauron!)


4 commenti:

Antonio ha detto...

Barzo ti puoi descrivere in breve?! vorrei sapere la tua età, formazione, lavoro, condizione familiare e città e quel che altro vuoi aggiungere. Scusa la curiosità ma mi aiuta a capire meglio chi sei e quello che scrivi.
grazie

Casal Paterson ha detto...

se vuoi contattatami nella mail e fai le domande del caso (non si accettano caramelle dagli anonimi ;)

automaribelle ha detto...

D'accordo con te Barzo, infatti per capire i propri comportamenti e le scelte di vita (o perchè in certi casi non riusciamo a raggiungere quello che vogliamo) è molto utile mettersi a tavolino e capire quali sono i libri che più riteniamo importanti, le serie TV ( o film )...e tutto può "magicamente" cominciare ad avere un senso...se però è vero che esistevano le favole, le fiabe (e raccontate dai genitori o nonni), ora i bimbi sono lasciati davanti alla TV in balia dei messaggi decisi molto a monte.
Quindi, è proprio vero:attenzione a quello che si legge, guarda, ascolta...anche se sembra essere "innocuo"..

sR ha detto...

non più barzoinforma ma...

barzaACCHIAPPA
:D

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