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mercoledì 22 aprile 2009

The Decemberists - The Hazards of love


I Decemberists sono per il folk-rock quello che gli Ayreon sono per il Metal. L'approccio "storyteller" del trovatore Colin Meloy, frontman della band di Portland - Oregon, unito alla sua prolifica vena creativa, hanno dato vita ad una ennesima gemma. The Hazards of Love segue pedissequamente gli schemi dei precedenti album, evocativi di un'epoca oramai andata. Questo gruppo proveniente da un universo parallelo, ha messo alla luce un capolavoro in grado di catapultarti in una British arcadia. Le caratteristiche peculiari di questa sinfonia, un concept sui pericoli dell'amore che si barcamena fra gli estremi di folk e progressive, sono l'amalgama di elementi incantevoli: dalla voce magnetica e dolcemente aspra di Meloy, che si fonde magnificamente con le due partner vocali Becky Stark e Shara Worden (meravigliosa in Repaid), ai vari organi, organetti e armonium. Plausi anche alle distorsioni elettriche e ai momenti di banjo.
Non esistono 17 tracce, ma un'unica storia che scivola facendoci cavalcare in una misteriosa foresta, fra lente ballate e sussultori cambi di ritmo evocati dalla presenza di una infausta regina dei boschi, volta a tutto pur di evitare la storia d'amore fra Margaret (interpretata dalla Stark) e un abitante mutaforma di quello stesso luogo incantato. Tanti momenti dunque, tanti intervalli che ci fanno riprendere il fiato, ed unico tema, scandito in 4 momenti: "The hazard of love" è dissolta in 4 parti che ci accompagnano mano nella mano dal primo minuto fino alla lunga ballata finale.
Una menzione particolare al duetto "The Wanting comes in Waves/Repaid", una doppia faccia di un'unica traccia che rimbalza fra il '700 e il '900, uno scambio tennistico fra Salieri e Aretha Franklin.





Se volete conoscere il resto della storia:
http://en.wikipedia.org/wiki/The_Hazards_of_Love

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